WE THE CHAMP19NS
Reggio Emilia, 22.05.2022 non smettete mai di credere nei sogni !
Il sacrificio e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni e la realtà.
Dario orgogliosi e fieri di te !
Reggio Emilia, 22.05.2022 non smettete mai di credere nei sogni !
Il sacrificio e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni e la realtà.
Dario orgogliosi e fieri di te !
BOLOGNA FIERE 13-15 MAGGIO
L'evento leader nell'ambito dell'Healthcare, del Beauty Care e di tutti i servizi legati al mondo della farmacia.
Vi aspettiamo: PADIGLIONE 29 STAND E33
PAD.36 STAND 3G
Perché molte aziende hanno organizzazioni di vendita poco performanti? Perché non sanno cosa significhi esattamente essere un venditore professionale.
Da sempre il mestiere del venditore viene sminuito, sottovalutato, bistrattato. Ma sono le aziende per prime a non avere la consapevolezza di quanto difficile e complessa sia questa professione, impegnandosi così scarsamente in una seria attività di recruiting e formazione di queste figure. Così troppo spesso il venditore viene “riciclato” da funzioni in esubero, (“se vuoi restare, puoi provare a fare il venditore”); oppure reclutato fra candidati scarsamente qualificati, che vedono l’attività di vendita come parcheggio temporaneo, o come “ultima spiaggia”.
E come spesso accade ci troviamo di fronte ad una predizione che si autoavvera. Se recluto e utilizzo una forza di vendita scarsamente preparata e senza una attitudine specifica per questa professione, i risultati saranno inevitabilmente scadenti.
I datori di lavoro più “illuminati”, consapevoli che il buon venditore non si identifica con il bravo “imbonitore” li spediscono a frequentare un corso di tecniche di vendita, o di tecniche di chiusura della trattativa. Iniziativa lodevole, ma di certo non esaustiva per costruire una figura professionalmente efficace.
E vorrei quindi sottolineare qui la varietà di competenze che devono rientrare nel bagaglio di un buon venditore, specialmente in una vendita “B to B” a differenza di altre funzioni aziendali più semplici e monotematiche.
- Perfetta conoscenza della propria offerta, e di quella della concorrenza, sia dal punto di vista merceologico sia dal punto di vista commerciale. Caratteristiche tecniche, benefici per il cliente, punti di forza e, punti di debolezza.
- Capacità di analisi. Per effettuare una corretta qualificazione dei prospect, individuare gli attori del processo decisionale, monitorare la situazione di mercato, l’offerta e le strategie dei concorrenti e tanto altro ancora.
- Capacità organizzative e di gestione del tempo. Non solo nella preparazione del giro visite, ma nell’assegnazione delle priorità fra i vari clienti, nel dedicare il tempo adeguato alle attività di pianificazione, CRM e backoffice.
- Abilità di ragionamento numerico. L’offerta spesso si compone di numerosi elementi monetari, finanziari, temporali e logistici che contribuiscono in egual misura alla convenienza economica globale della trattativa. E talvolta ci si trova nella condizione di dover fornire una replica in tempo reale
- Capacità di utilizzo della sfera emotiva e della comunicazione interpersonale (sia nella parte verbale sia nella metacomunicazione). La vendita, dove non sia ancora subentrata la transazione on-line (Amazon, Ebay), resta ancora un rapporto fra persone, dove il triangolo aristotelico “logos, ethos e pathos” resta ancora valido.
- Capacità di negoziazione e finalizzazione. Spesso se non si è “venditori d’assalto” si pensa di avere svolto la propria funzione una volta che il cliente è stato informato adeguatamente sulla propria offerta, lasciando allo stesso la responsabilità di decidere. Giocando quindi un ruolo di sola consulenza. Ma anche se in modo etico resta pur sempre al venditore il ruolo di “chiudere”, costruendo una trattativa che sia il più possibile “win-win”, per porre le basi di una proficua relazione di lungo periodo. Avendo la giusta sensibilità per conoscere i propri limiti di negoziazione, e quelli della controparte.
- Sensibilità sul CRM. Sia la gestione del patrimonio di informazioni attinenti al cliente e alla trattativa, sia le attività post vendita per la sua fidelizzazione richiedono una dedizione che deriva da un’adeguata cultura su queste tematiche. La maggior parte dei commerciali non è realmente consapevole del grande valore delle informazioni raccolte e archiviate su ogni singola trattativa.
- Infine, ma sicuramente non meno importante, il venditore a differenza della maggior parte degli altri ruoli aziendali deve essere dotato di grande resilience. L’insuccesso, la trattativa persa sul filo di lana, il target sfuggito all’ultimo momento fanno parte degli eventi presenti nella vita anche dei migliori. E da queste situazioni si deve avere la forza di risollevarsi.
Se guardiamo la nostra realtà quotidiana, anche in questo caso, come in tanti altri, non resta che prendere atto della visione miope di molte aziende, convinte che il recupero di redditività passi attraverso una riduzione dei costi, e non attraverso lo sviluppo delle proprie risorse. E questo nonostante siano visibili sul mercato fulgidi esempi di aziende virtuose, che grazie agli investimenti sulla propria forza vendite hanno migliorato sensibilmente la loro immagine, la loro quota di mercato e di penetrazione sui clienti e di conseguenza la loro redditività.
Aggiungo, per correttezza, che questo dipende anche dalle soluzioni proposte da molti operatori: un corso di vendita in pillole, che ormai si può seguire tranquillamente e gratuitamente on line, e non un percorso attraverso il quale l’azienda viene seguita lungo tutto il percorso articolato di sviluppo della sua organizzazione commerciale: dalle modalità di recruiting, all’inserimento della risorsa, alla sua corretta motivazione ed incentivazione che ne garantisca non solo la crescita, ma anche la permanenza all’interno dell’organizzazione.
Il verbo inglese “nurture” non è facilmente traducibile in italiano, ma rende perfettamente il concetto: prendersi cura, coltivare, nutrire, favorire lo sviluppo.
Seguendo questa strada i risultati inevitabilmente si vedranno. Magari non il giorno dopo, ma per lungo tempo.
Lo stage, o tirocinio formativo e di orientamento, è un periodo di formazione rivolto a studenti durante il percorso di studi (tirocinio curricolare), ai neolaureati entro 12 mesi dal conseguimento del titolo (tirocinio extracurricolare) e ai laureati in stato di disoccupazione/inoccupazione (tirocinio di inserimento/reinserimento lavorativo), presso aziende, enti pubblici e professionisti. Può essere previsto obbligatoriamente dal regolamento del corso di laurea, oppure essere svolto facoltativamente.
Lo stage può avere una durata massima di 12 mesi per gli studenti e 6 per i neolaureati/laureati.
Uno stage coinvolge tre soggetti: lo stagiaire, il soggetto promotore e quello ospitante, ovvero l'azienda o l'ente. Nel percorso formativo entrano anche il tutore universitario, ovvero un docente dell'Ateneo, e il tutore aziendale (non necessariamente coincidente con il rappresentante legale), che guidano e seguono lo stagiaire nello svolgimento del compito previsto.
CONVENZIONE: stabilisce un rapporto di collaborazione grazie al quale un’azienda/ente ha la facoltà di ospitare stagiaire. Viene redatta soltanto in occasione del primo stage ospitato e stabilisce una convenzione "quadro" tra l'Università ed il soggetto ospitante. Deve essere firmata dal Rappresentante legale e ha durata quinquennale.
“L’uomo che combatte non perde mai” il titolo della sua tesi.
Il nostro mood, per l'anno appena iniziato, è abbastanza chiaro !
La Nona edizione di Pharmexpo avrà luogo dal 25 al 27 novembre 2016 alla Mostra d'Oltremare di Napoli. L'unica manifestazione dedicata all'industria farmaceutica del centro sud Italia, in grado di mettere in contatto tra loro un'altissima concentrazione di titolari di farmacie, parafarmacie, studi medici ed aziende farmaceutiche.
Pharmexpo, tra gli eventi di maggiore attrazione in Italia nel settore B2B farmaceutico, è realizzata in stretta collaborazione con FOFI, Federfarma e con la Facoltà di Farmacia per una interdisciplinarità ideale.
La collaborazione con la Regione Campania e con il Servizio Sanitario Nazionale permette azioni specifiche su ricerca, formazione ed innovazione, unitamente ad azioni commerciali e di marketing. Pharmexpo conta quasi 200 espositori e circa 14.000 visitatori professionali, con numeri sempre in crescita.
Anche quest'anno ci sarà la presenza attiva di Federfarma e dell'Ordine dei Farmacisti (e dei Medici) e delle Facoltà di Farmacia di tutte le principali città del centro sud Italia, la presenza di farmacisti sarà quindi più consistente e con provenienza geografica più eterogenea.
Durante la manifestazione saranno effettuati decine di Corsi ECM con accesso a Crediti FAD in collaborazione con la FOFI e Fedefarma e con la presenza garantita di migliaia di farmacisti e medici.
PADIGLIONE 6
STAND 657
Dal 9 al 12 maggio a FIERE PARMA
BOLOGNA 15 - 17 APRILE
SU INVITO DI: ADUASIO CONSULTING - INCAP
PADIGLIONE: 36
STAND: G/3
CODICE INVITO: C4NGE7M
PRE - REGISTRATI ___ QUI
Barilla, entro il 2020 lavoro flessibile per tutti gli impiegati
Prende piede in Italia lo smart working, una nuova forma di telelavoro che permetterà ai dipendenti di svolgere la loro attività in modo più flessibile, ad esempio da casa, per via telematica. Lo smart working, secondo un rapporto della School of management del Politecnico di Milano, è diffuso soprattutto tra le aziende dell'alimentare e dell'Ict. E tra i grandi gruppi c'è chi ci scommette seriamente come è il caso di Barilla che ha cominciato ad offrire questa opportunità di lavorare da casa già nel 2013 e ora pensa di estenderla a tutti gli impiegati entro il 2020. Fino ad oggi, su 1600 dipendenti coinvolti dal progetto, circa 1.200 (oltre il 74%) hanno usufruito dell'opportunità. La modalità dello 'smart working' consente di lavorare fuori dai locali aziendali, anche per un solo giorno a settimana, attraverso i dispositivi elettronici con lo stesso stipendio e la stessa copertura assicurativa di chi invece le canoniche otto ore d'ufficio le passa alla scrivania. "Smart working per Barilla significa tre cose - afferma Alessandra Stasi, responsabile Organization & People Development - In primo luogo, lavorare dovunque, comunque e in qualunque momento. E in secondo luogo vuol dire utilizzare gli spazi in un modo diverso: abbiamo lavorato molto nelle varie sedi per riorganizzare gli uffici intorno alle attività di collaborazione, di comunicazione, di concentrazione individuale, che oggi possono essere fatte anche da remoto. Il terzo aspetto sono le tecnologie digitali". Il progetto di Smart Working in Barilla è aperto a tutti gli impiegati. Tuttavia - sottolinea il gruppo -, esiste una maggiore propensione al suo utilizzo da parte delle donne tra 30 e 55 anni e da chi effettua un tragitto casa-ufficio mediamente lungo. La propensione all'utilizzo invece decresce con l'aumentare dell'età: la fascia più giovane è quella che la utilizza meno. Sempre nel settore alimentare Nestle' ha ricevuto una menzione speciale agli Smart Working Awards 2014, il suo Campus Nestlè prevede infatti una innovativa progettazione degli spazi e supporto di tecnologie avanzate, per cui e' possibile decidere non solo il luogo dove lavorare, dal bar interno o dal cortile, dalle sale riunioni o dalla propria scrivania, ma anche con quali strumenti lavorare. Alla Star il lavoro flessibile è iniziato nella sede aziendale per poi essere eventualmente esteso ad altri ambienti. Nelle Ict spicca il colosso Microsoft Italia che ha appena festeggiato i dieci anni di avvio dello 'smart working'; da un'indagine interna emerge che oltre la metà delle persone (57%) fa 'lavoro agile' tutti i giorni, nelle sue diverse declinazioni. Anche il governo scommette su questa piccola rivoluzione che sta trasformando il mercato del lavoro e il Consiglio dei Ministri il 28 gennaio scorso ha approvato su questo tema un disegno di legge che ora è al vaglio delle due Camere.
Fonte http://www.ansa.it/
Le emoji, ormai, sono il linguaggio del secolo e, difatti, l’Oxford Dictionary ha consacrato la faccina che piange di gioia come la parola dell’anno.
"Quando diventiamo grandi spesso ci sentiamo dire che il mondo è fatto come è fatto, che la vita è vivere nel mondo cercando di non andare a sbattere troppo contro i muri.
Ma questa è una vita limitata.
La vita può essere molto più interessante non appena scopriamo un fatto semplice e cioè che tutto ciò che ci circonda e che chiamiamo vita è stato creato da persone che non sono più intelligenti di noi.
E che possiamo cambiarlo. Possiamo influenzarlo.
Possiamo costruire cose nostre, cose che altri possono usare.
Significa scrollarsi di dosso la concezione errata che la vita sia lì e che noi ci limiteremo a viverla invece di abbracciarla, cambiarla, migliorarla, lasciare il nostro segno.
E una volta capito questo, non saremo mai più gli stessi."
- Steve Jobs -
THE BEST IS YET TO COME
Tanti auguri e grazie a tutti !
È una limited edition di Aygo la prima auto sulla filiale italiana dell'impero di Bezos: in vendita 50 esemplari
Quella della rapidità nelle spedizioni, per Amazon, è un'autentica ossessione. Il progetto dei droni è vivissimo - e anche Google è della partita -, ma impatta con regole e limiti di un mondo forse ancora non troppo pronto a certe tecnologie. Anche per questo, però, il colosso di Bezos spinge forte su Prime Now, il servizio dedicato ai clienti Prime che assicura la consegna in un'ora (o al massimo in due), dalle 8 del mattino a mezzanotte, sette giorni alla settimana. Oggi Prime Now arriva in Italia. Lo ha annunciato la stessa società californiana attraverso un comunicato. Il servizio è immediatamente attivo a Milano e in alcune città del suo vasto hinterland, tra le quali Cinisello Balsamo e Paderno Dugnano, e può già contare su 15.000 prodotti, alcuni dei quali sono disponibili solo tramite il nuovo servizio, per esempio pane, yogurt, gelato o minestrone surgelato.
Con un ordine minimo di 19 euro, i clienti Prime possono acquistare prodotti di uso quotidiano come pasta, caffè, pannolini e prodotti per l'infanzia, per la bellezza e la cura della persona, vini e alcolici, ma anche altri prodotti bestseller come videogiochi per console, giocattoli ed attrezzatura sportiva, che saranno consegnati direttamente a casa.
«I clienti Amazon dell'area di Milano possono usare l'app Prime Now da oggi e scoprire più di 15.000 prodotti che possono essere consegnati in un'ora» ha dichiarato François Nuyts, Country Manager di Amazon.it e Amazon.es. «L'Italia è il secondo Paese in Europa dove Prime Now è stato lanciato e siamo molto orgogliosi di offrire ai nostri clienti Prime una consegna ultra-veloce, oltre ai benefici di cui possono già godere grazie al loro abbonamento Prime».
«Tutti noi abbiamo vite molto impegnate e talvolta è facile dimenticare di comprare una bottiglia di vino per una cena con gli amici oppure scoprire che abbiamo finito lo shampoo proprio prima di entrare in doccia. Grazie a Prime Now questo non è più un problema» ha spiegato Mariangela Marseglia, EU Director Prime Now.
Prime Now è disponibile attraverso una App (per iOS e Android) attraverso la quale si possono scegliere i prodotti e ordinarli. La consegna in un'ora ha un costo aggiuntivo di 6,90 euro, mentre quella in due ore è gratuita. L'abbonamento ad Amazon Prime è disponibile per 19,99 euro all'anno, incluso un periodo di prova di 30 giorni per i nuovi iscritti. Si parte oggi da Milano e da alcune cittadine dell'hinterland meneghino. Ma una copertura molto più vasta per l'Italia è prevista entro il 2016. Lo scoglio più visibile rimane il costo: i 6,90 euro per avere un prodotto in un'ora sono un esame importante da superare.